Cover-Articolo-2020
Andrea-Invernizzi3_2020_autore
Andrea Invernizzi
Linea Pavimenti in Resina, Mapei SpA
Versatili e resistenti, sono adatti a tutti i tipi di ambienti, dall’industriale al residenziale.

I sistemi resinosi per pavimentazioni si sono affermati “solo” negli ultimi decenni della storia dell’edilizia, ma hanno segnato un netto punto di svolta in tema di protezione e miglioramento delle prestazioni delle superfici trattate.

Oggi esistono varie tipologie di sistemi, che si differenziano per natura dei materiali utilizzati, spessori, resistenze chimiche e fisiche, proprietà antiscivolo, proprietà elettriche, facilità di disinfezione e tante altre caratteristiche atte a soddisfare specifici requisiti necessari ad alcune tipologie di settori industriali.

 

Perché si tende ormai a dire “sistema” e non “rivestimento” resinoso?

La parola “sistema” è molto più adatta, in quanto esprime il concetto che la soluzione proposta e realizzata non è un semplice strato di prodotto (un rivestimento) ma una combinazione di più strati che, insieme, concorrono a ottenere le prestazioni finali, posati secondo modalità chiare e specifiche del sistema in oggetto.

 

Un sistema resinoso lo posso mettere dappertutto?

“Dappertutto” probabilmente no, ma la storia ci dice che non c’è praticamente settore merceologico, sia industriale sia del terziario e residenziale, dove un sistema resinoso di pavimentazione non sia stato ancora applicato.

 

Perfetto, quindi posso applicare un sistema resinoso e dimenticarmi di manutenerlo?

No. Un sistema ben progettato e realizzato può soddisfare per molto tempo le esigenze prestazionali della pavimentazione trattata, ma la manutenzione è sempre necessaria. Ovviamente esistono sistemi che, rispetto ad altri, sono più semplici da manutenere e più resistenti alle operazioni quotidiane di pulizia e sanificazione e sono caratterizzati da spessori tali da rendere gli intervalli tra gli interventi di manutenzione ricostruttiva ordinaria molto lunghi. Dipende dal tipo di sistema.

 

Quindi, quanti tipi di sistemi esistono?

I sistemi possono essere realizzati con vari tipi di materiali, spessori e stratigrafie. I prodotti più usati sono a base di resine epossidiche e poliuretaniche, ma esistono anche miscele di queste resine con leganti cementizi che offrono prestazioni molto particolari. In funzione del tipo di materiale, quantità applicata, stratigrafia e metodo di posa si ottengono sistemi dalle prestazioni più disparate. La norma UNI 10966, recentemente aggiornata, dedica un intero capitolo a questi argomenti.

Esistono miscele di due leganti che sembrerebbero agli antipodi, il cemento e una resina di sintesi. Un esempio?

L’esempio più lampante sono i prodotti poliuretano-cementizi, che miscelano sapientemente resine poliuretaniche, leganti cementizi e aggregati di varia natura. La cosa affascinante di questi prodotti è che i due leganti, quello minerale e quello organico, reagiscono e interagiscono tra loro dando vita a un prodotto indurito che possiede resistenze e prestazioni eccezionali. E, oltre alla facilità e ai tempi o intervalli di esecuzione, queste soluzioni sono l’esempio perfetto di quanto dicevo prima in merito alla manutenzione e vita utile del sistema.

I prodotti della linea MAPEFLOOR CPU, dove CPU sta per Cemento-Poli-Uretano, sono utilizzati da un decennio con ampi consensi e soddisfazione. Realizzano sistemi con spessori variabili tra 3 e 9 mm.

La tecnologia alla base di questi prodotti risale ai tardi anni ’70, ma ha preso definitivamente piede negli ultimi vent’anni in settori industriali in cui le esigenze di resistenze fisiche, chimiche, termiche, impermeabilità, rapidità di messa in esercizio e manutenzione sono particolarmente elevate. Si tratta prevalentemente, ma non solo, di industrie alimentari, chimiche e farmaceutiche.

I sistemi poliuretano cementizi possono avere finitura liscia o ruvida, grazie alla particolare forma e dimensione degli aggregati talvolta contenuti, caratterizzando la pavimentazione con una buona proprietà antiscivolo e di sicurezza di utilizzo.

 

Perché questa variabilità di spessore, da 3 a 9 mm?

Lo spessore è molto importante per le resistenze agli urti e, soprattutto, per l’inerzia termica. I sistemi MAPEFLOOR CPU sono resistenti non solo alle elevate temperature una volta in esercizio - maggiori rispetto ai sistemi resinosi tradizionali - ma anche agli sbalzi improvvisi di temperatura, i cosiddetti shock termici. Maggiore è lo spessore, maggiore è la temperatura massima cui il sistema può resistere. Si può arrivare fino a 120°C!

 

Posso comprare il materiale e applicarmelo da solo?

È assolutamente sconsigliato! I sistemi resinosi, e soprattutto quelli a base di poliuretano-cemento, richiedono conoscenze, abilità e attrezzature per la posa che solo una squadra specializzata può possedere.

Andrea-Invernizzi3_2020_autore
Andrea Invernizzi
Linea Pavimenti in Resina, Mapei SpA
Tag
#pavimenti
Foto e Video Gallery
gallery
Linee di prodotto
Prodotti per pavimentazioni cementizie e in resina