Cantiere | Palazzo Alferi |
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Località | L'Aquila, Italia |
Sottocategoria | CONDOMINIO |
Costruito nel | 2014 |
Inaugurato nel | 2016 |
Intervento | consolidamento e rinforzo strutturale |
Inizio e fine dei lavori | 2013/2016 |
Tipo di intervento | Rinforzo strutturale |
Committente | Aggregato Alferi |
Impresa appaltatrice | Cingoli Nicola e figlio srl |
Imprese esecutrici | Cingoli |
Progettisti | ing. Michele Giuliani, Ing. Dino Bonadies |
Specialisti coinvolti nei lavori | ing. Michele Giuliani |
Distributore MAPEI | Edilfer |
Credits | ing. Michele Giuliani, Villa Presutti |
Direttore lavori | ing. Michele Giuliani |
Coordinatore MAPEI | Villa Presutti, Mugnai, Giemme |
Altro |
Si tratta del consolidamento strutturale di un aggregato del 1600 nel centro storico di L'Aquila a seguito dei danni dovuti al sisma del 6 aprile 2009. L'importo lavori è di circa di milioni di euro L’intervento ha l’obiettivo principale di conferire alla struttura muraria un comportamento scatolare efficace tramite la riduzione della probabilità di attivazione dei meccanismi di primo e secondo modo. A tal fine si è intervenuti mediante l'applicazione di tessuti in carbonio, MapeWrap L’impiego dei nastri in materiale composito La posa in opera di fasciature esterne in fibre di materiale composito (in questo caso fibre di basalto) in corrispondenza dei vari piani ha la prima evidente funzione di realizzare un cerchiaggio efficace della scatola muraria. Il primo problema che in genere si pone, in questi casi, è la lunghezza dell’edificio e quindi l’eccessiva lunghezza del nastro posto in opera. In tali situazioni, anche in presenza di piante rettangolari, il semplice cerchiaggio non fornisce tutti i vantaggi che ci si possono aspettare. Se infatti si continua a beneficiare dell’effetto di collegamento negli spigoli dove il nastro risvolta (vedi figura 1 a sinistra) non è detto che il miglioramento del comportamento a flessione del sistema parete-nastro possa ritenersi adeguato (vedi figura 1 al centro). In corrispondenza di tese di notevole lunghezza anche se il nastro continua a svolgere la sua azione di “armatura in zona tesa” le deformazioni che si manifestano nella zona di muratura compressa possono invalidare il funzionamento del sistema muratura-nastro. Occorre precisare che per l’edilizia storica ordinaria si può giudicare eccessiva la lunghezza della tesa quando questa interessa più di una cellula. Per le tese giudicate troppo lunghe è quindi opportuno, in generale, limitare l’interasse dei vincoli introducendo ancoraggi che consentano alle zone terminali di trasferire le sollecitazioni a porzioni di struttura con opportuna resistenza. Appare quindi evidente la necessità di prevedere collegamenti in grado di ridurre la lunghezza delle tese. Nel nostro caso tale funzione è affidata alle catene metalliche. La problematica che si presenta in questo caso è quella di raccordare il nastro con il muro di spina prevedendo una nicchia all’interno della quale è realizzato uno scivolo con tripla curvatura. |